Pet therapy e ADHD presso il Centro Clinico Italiano ADHD. Gli effetti benefici della pet therapy sul disturbo da deficit di attenzione e iperattività.




Esordi della Pet Therapy
La Pet-Therapy nasce in America grazie al neuropsichiatra infantile Boris Levinson, il
quale notò che la presenza del proprio cane aveva effetti positivi durante le sedute con i
suoi piccoli pazienti. Documentò il modo in cui l’animale da compagnia fungeva da
«ponte» tra il professionista e il paziente, favorendo il costituirsi di un’alleanza terapeutica
permettendo al paziente la partecipazione attiva al processo terapeutico stesso. L’animale
forniva al bambino la possibilità di proiettare il proprio mondo interiore, difficilmente
esprimibile, ed era occasione di scambio affettivo e di gioco che rendevano più gradito
l’incontro terapeutico (Allegrucci & Silvioli, 2007). Si è visto, infatti, che l’animale,
attraverso il gioco e la comunicazione non verbale, esercita sui bambini difficili, nei
momenti più critici dello sviluppo, una funzione sia educativa che terapeutica (Allegrucci &
Silvioli, 2007).

L’ ADHD o Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività
L’ADHD può essere un disturbo estremamente invalidante, in quanto rende difficile al
bambino svolgere positivamente i suoi momenti educativi e ludico ricreativi, poiché
incapace di soffermarsi per un certo periodo di tempo su un dato compito o stimolo. Il
bambino affetto da ADHD si presenta come un bambino difficile, incapace di seguire con
attenzione uno stimolo, impegnato costantemente in compiti ed attività diverse, facile ad
annoiarsi e a stancarsi e presenta una iper- reattività verso gli stimoli ambientali. Questi
bambini tendono ad agire in modo diretto ed in modo molto estremo le loro emozioni,
mostrando molte volte tratti aggressivi. Essendo iper reattivi agli stimoli provenienti
dall’ambiente esterno, essi sono sempre alla ricerca di alti livelli di stimolazioni per
garantirsi uno stato di attenzione e interesse sufficiente; tutto questo può portarli, molto
spesso, a trovarsi in situazioni di rischio sia fisiologico che psicologico.
Ed è qui che la terapia supportata con un animale risulta essere estremamente
importante, in quanto permette di facilitare la ristrutturazione del processo di attaccamento
attraverso il contatto fisico, il calore offerto, la presenza di atteggiamenti non giudicanti e le
interazioni non verbali percepite come meno invasive di quelle verbali in modo particolare
per i bambini autistici. Secondo Del Negro (1998) durante l’interazione con l’animale, il
bambino mette in atto frequentemente meccanismi di identificazione (l’animale prova le
sue stesse emozioni) e di proiezione (l’animale è visto come estensione del proprio IO).

La ricerca
La ricerca, condotta da Sabrina E.B Shcuck (2005), ha avuto come soggetti sperimentali
un gruppo di bambini tra i 7 e i 9 anni, tutti diagnosticati con ADHD. Nessuno di loro aveva
mai preso farmaci per il trattamento del loro deficit. I bimbi sono stati poi divisi in due
gruppi: un primo gruppo avrebbe ricevuto solo una terapia psicoterapeutica. Per il secondo
gruppo, invece, oltre a precisi interventi psicoterapeutici, era prevista anche la Pet
Therapy. I risultati sono stati convincenti: il gruppo seguito con la sola psicoterapia
mostrava miglioramenti a distanza di 12 settimane, il gruppo che lavorava a contatto con
gli animali migliorava nel giro di 8 settimane circa (Sesia M., 2018).
In particolare, i bambini per cui era prevista la Pet Therapy hanno mostrato più
miglioramenti in minor tempo: nello specifico si è potuta notare una riduzione della
disattenzione e un miglioramento delle abilità sociali. I primi a rendersi conto dei progressi
sono stati i genitori stessi. Queste scoperte, perciò, potrebbero portare a una svolta nell’approccio terapeutico per i bambini ADHD, precedentemente concentrato quasi
esclusivamente su interventi psicoterapeutici e farmacologici (Sesia M., 2018).


by VITTORIA MARASCO on 21 DICEMBRE 2018
EBRT - Environment Behavior Research Team

Articolo completo:
http://www.environmentbehavior.it/pet-therapy-adhd-gli-effetti-benefici-della-pet-therapy-sul-disturbo-deficit-attenzione-iperattivita/


CURIOSITÀ :
Sigmund Freud aveva un debole per la sua Jofi, cane di razza chow chow, che assisteva sempre alle sedute del padre della psicanalisi. 
https://www.petsblog.it/post/14159/sigmund-freud-e-la-sua-amata-cagnolina-jofi

Riferimenti bibliografici
Allegrucci, F., & SILVIOLI, B. (2007). Il mondo sconosciuto della Pet Therapy. www. diregiovani. it.
Bernard, V. L., & Thomas, J. K. (1989). Post-earnings-announcement drift: delayed price response or risk
premium?. Journal of Accounting research, 1-36.
Del Negro, E. (1998). Pet therapy: un metodo naturale. Franco Angeli, Milano.
Giusti, S. (2004). Quando il mio terapeuta è un cane, Sovera Editore, Roma.
Schuck, S. E., & Crinella, F. M. (2005). Why children with ADHD do not have low IQs. Journal of learning
disabilities, 38(3), 262-280.
Sesia M., Pet therapy: un aiuto per l’iperattività dei bambini, il Superuovo, 2018
http://www.healthdesk.it/medicina/animali-che-curano-pet-therapy-aiuta-battere-ladhd


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